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venerdì 29 aprile 2011

Per un bebè

Carissime, oggi solo un saluto veloce, giusto per farvi vedere cosa ho creato come regalo per
un bimbo appena nato.
La mia collega Lucia deve fare da madrina, e mi ha chiesto se la potevo aiutare nel comporre un cestino da regalare al piccolo.
Io, invece, ho pensato di raccogliere il tutto in una torta di pannolini.






Ho preso spunto, per i colori, dal pupazzetto che aveva acquistato.

Avevo del tessuto di cotone arancio con dei fiori stampati e un altro tessuto turchese a pallini con i quali ho creato un nastro.






Ho ritagliato dei cuori e li ho applicati con la colla a caldo viceversa sui tessuti.


Che ne pensate?

Sarà gradita  come sorpresa da questa neo mamma che la riceverà?

mercoledì 27 aprile 2011

Ricordi.

Non sono mai stata, da piccola, una bambina attratta dalle principesse che abitavano castelli sperduti chissà su quale vetta,  i castelli erano, infatti, sempre su in cima;  piuttosto ero attratta dalla case dei Sette Nani, o quella della strega di Hansel e Gretel, o addirittura dalla capanna dei tre porcellini.



Era così che immaginavo la mia  casa da grande.
Tetti di paglia per accogliere tanti nidi di rondini, una campanella alla porta e tante ma proprio tante rose rampicanti intorno.



 Forse è per questo che sono attratta così dai cottage, meglio se puramente British. Allora giusto per non perdere i ricordi di bambina, un po' lo sono ancora, mi fermo ogni tanto a sognare, e con l'aiuto del web e quel Santo di Google che mi accompagna spesso, cado letteralmente nelle braccia di Morfeo ad occhi aperti.



Ma prima o poi mi sveglio e tutto sommato la realtà non è poi così male..... chi si contenta gode!


lunedì 25 aprile 2011

Gita fuori porta

Vaniglia
la bella coniglia


attende Biscotto
un altro leprotto
che passi da casa
come promesso
per fare una gita
alla vecchia salita.



Indossa un vestito
di pizzo finito,



un fiocco verdino
comprato da Gino.


Intanto che attende
ha già preparato
un cesto di frutta e
tante merende.



Infila di fretta
nella borsetta
due  carotine
e una bella tovaglia
rosa a righine.



Arriva Biscotto
che porta il risotto.
Inciampa al gradino
e giù col pancino.
Vaniglia lo guarda
e gli manda un bacino.



domenica 24 aprile 2011

I love shopping

Come state?
Passata una bella Pasqua?

Io si, insieme alla famiglia, anche se il detto è: "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi", io preferisco fare sempre con i tuoi.

Abbiamo mangiato mangiato e mangiato tutto il giorno.
Unico diversivo è stato quello di respirare un pò d'aria pulita nelle campagne dei dintorni, e, meraviglia, che vedo?
Un garden aperto il giorno di Pasqua, non ci potevo credere.
Mi sono catapultata dentro a raffica e mi sono dovuta trattenere dal comprare tutto quello che mi piaceva, causa il mio borsellino che ancora non si era ripreso dalle spese fatte in questi giorni.
Bè però qualcosa me la dovevo pur concedere, e come facevo a resistere?
Insomma acquisti piccoli piccoli:

un'orchieda bianca.








Una rosa arancio









e una piantina grassa, ma piccola però,


anche perchè mentre guardavo quelle più grandi mio marito mi ha trascinata via quasi con la forza. E intanto fotografo. Mi sa che mi è venuta la fissa. Giro sempre con la macchinetta fotografica nella borsa e alla minima occasione....zac scatto.

lunedì 18 aprile 2011

Sapori pasquali

Presa come sono dal lavoro, la casa, il blog nato da poco e mille altre cose, mi sono resa conto solo sabato che manca qualche giorno a Pasqua.

Infatti, durante il pranzo, a casa dei miei genitori, mia sorella mi dice: << Quando facciamo i dolci con la pasta di mandorle ?>>.

 E io rispondo: << Bhè, la domenica prima di Pasqua, come sempre >>.

Accidenti la domenica delle Palme è domani. Domaniiiiiii? Ok, ok, ci penso un po' su.

Questo pomeriggio no, devo finire i lavori per "la Mia Africa", la settimana prossima lei lavora di mattina mentre io la sera, non rimane altro che farli domenica.
Ma si, dai, la mattina posso preparare l'impasto e dopo pranzo all'opera.

 Ma c'è un ma. Nadia non può la sera perchè c'è la recita di Carlo e Gabriele. E allora?

Riorganiziamoci, io posso iniziare a fare i dolcetti mentre lei porta i ragazzi alle prove e mentre loro due provano, lei torna a casa mia, prepariamo i tronchetti che da sola non gliela fò.

 Dopo, alle 19,30, può tornare ad assistere  alla recita.  Bene, bene. Tutto come previsto meno un particolare.

Mia sorella arriva a casa mia insieme al più piccolo (otto anni) che, attratto in maniera smisurata da tutto quello che è impastare, pasticciare e imbrattarsi di cioccolato, preferisce restare con noi piuttosto che andare alle prove.

Iniziamo, tra un caffè,


una sbirciatina a qualche blog,


mariti alle prese con le partite,



Gabriele trasformato in un pasticcino, tanto è macchiato di zucchero e cioccolato e finalmente alle 18,30 finiamo.

 
 
La cucina non si riconosce. 
 
Zucchero al velo dappertutto, coppe, coppette e coppettine varie intasano il lavello e mariti che stranamente riappaiono dal letargo in cui erano caduti davanti alla tele per le partite, per assaggiare i dolcetti.

La scusa più banale è quella che devono tastare se possiamo o meno procedere col regalarli,
intanto ne hanno fatto fuori uno intero.
Però, vuoi mettere che soddisfazione?
Li guardiamo come se fosse la prima volta che li facciamo e quasi gongoliamo alla loro vista.











 Pasta di mandorle salentina


500 gr di mandorle bianche
500 gr di zucchero
150 ml di acqua
1 bustina di vanillina
2 cucchiai di anice



Frullate le mandorle fino a farle diventare farina.

Mettete l'acqua in una pentola antiaderente e portarla ad ebollizione.

Man mano aggiungete lo zucchero per scioglierlo.

Quando tutto lo zucchero è  perfettamente sciolto, iniziate ad aggiungere le mandorle,
poco alla volta.

Man mano il composto si addenserà.

Continuate a mescolare mentre cuoce a fuoco lento per 10 minuti.

Spegnete e disponete in una teglia per farla raffreddare.

Lasciate riposare l'impasto per 5-6 ore.

La pasta di mandorle è pronta per essere plasmata e modellata a vostro piacere.

sabato 16 aprile 2011

La mia Africa omaggio a "Tanne" 1°Parte

Avete avuto mai la sensazione di ricordare qualcuno o qualcosa alla vista di un tessuto o ,piuttosto, di un pizzo, o un ricamo?
Parlo di quei lampi improvvisi che ti fanno associare quello che stai guardando ad un ricordo.
E allora ti accorgi di non guardare soltanto ma di "vedere".
Sembra che stia dicendo la stessa cosa ma non è proprio così.
Guardare è qualcosa su cui il tuo sguardo si è posato, vedere invece è quello che percepisce il cuore e l'anima in quello che stai guardando.

Quando ho incontrato questi tessuti io ho visto l' Africa.
Mi sono innamorata dell'Africa giorno per giorno, mentre leggevo un libro qualche anno fa.
Il modo in cui l'autrice descriveva questa terra era un'enfasi di colori e sfumature e, ancora oggi, a distanza di tanti anni, ricordo alcuni passi a memoria.
Uno dei punti più eclatanti riguarda l'addio a quell'amata terra:


" Io conosco il canto dell'Africa.
Della giraffa e della luna nuova africana ,distesa sul suo dorso,
e gli aratri nei campi,
le facce sudate delle raccoglitrici di caffè.
Ma l'Africa conosce il mio canto?
L'aria sulla pianura fremerà un colore che io ho avuto su di me?
E i bambini inventeranno un gioco nel quale ci sia il mio nome?
O la luna piena farà un'ombra sulla ghiaia del viale che mi assomigli?
E le aquile sulle colline Ngong guarderanno se ci sono?


Non so se mai nella mia vita avrò modo di vedere l'Africa, ma so per certo che in un angolo del mio cuore c'è.

Queste creazioni sono un omaggio alla grande "Karen Blixen".






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